Nel numero di aprile scorso lo avevo previsto. Ora ne sono certo. Tutta
la panna montata sul Reg CE 61/2011, varato dalla Comunità Europea e che
è entrato in vigore 1° aprile 2011, prodotta da giornalisti guru e
pseudo-dotti asserviti a logiche di parte, non nasceva dall’ignoranza
come ingenuamente avevo ipotizzato ma dall’arroganza consapevole di
avere il potere in mano e di poterlo usare sempre e comunque. Potere di
fare che, a favore e contro di chi ? Tralascio di dire il “peccatore”, sarebbe un elenco che consumerebbe tutto il mio spazio editoriale, ma parlerò volentieri del “peccato” e si capirà il resto. Il Reg CE 61/2011 ha detto basta alla circolazione degli oli deodorati con livelli superiori a 75 mg/kg, (o a 150 mg/kg se gli Esteri Etilici e quelli Metilici sono in un rapporto 1:3). Questi oli provenivano da olive marce e comunque nere e pessime. Insomma questo regolamento, scritto a più mani da Scienziati e Organizzazioni Oleicole, ha messo un paletto concreto alla libera commercializzazione di oliacci da oliva, deodorati, rettificati e di scarsissima utilità salutare. Tu “Consumatore”, se vedi che “qualcuno” si dispera per questa norma che limita per legge la vendita di
porcheria, che pensi ? Pensi che quel “qualcuno” è in mala fede, che è
stato toccato nei suoi interessi, che con questa norma non avrà più i
vantaggi economici di prima e che in futuro dovrà mettersi in regola e
commercializzare, diciamo così… oli un po’ più “extra vergini”, per
quanto gli oli industriali possano soddisfare il concetto pieno di
queste due parole. Proprio così. Ma come dico nel titolo, il “Potere”
vuole avere l’arroganza di cambiare le cose, di mistificarle, di
rivoltare la frittata ed usa i classici metodi del potere:
“controinformazione”, “veto”, “boicottaggio”, “vessazione” a tutti i
livelli anche a quelli micro-territoriali. E’ avvilente come le Autorità
non direttamente interessate al mercato dell’olio delle olive, ma
preposte alla tutela dei Consumatori, non prendano provvedimenti contro
questo andazzo. Che facciano parte anche loro della partita ? Speriamo
di no ! Dobbiamo credere di no ! E’ che abbiamo assistito ad atti come
il cambiamento di programmi a cui noti scienziati “indipendenti” erano
stati chiamati a presenziare, l’annullamento di eventi in cui personaggi
“asettici” dovevano dire la loro, biglietti aerei promessi e non più
rimborsati per bloccare l’espressione “pulita” di esperti non
manipolabili. Tutto ciò serve a lasciare le cose come prima e di
conseguenza volendo o nolendo, a garantire, a chi tratta oli
discutibili, la libertà di commercializzare porcheria senza doversi
preoccupare delle norme appena emanate, anzi con lo scopo sfacciato di
aggirarle se non di eliminarle.Chi partecipa a questa triste manovra di
delegittimazione del Reg. CE 61/2011, e di chi l’ha concepito, saprà
certamente riconoscersi nella mia descrizione e chi invece la subisce,
il Produttore di oli davvero “extra vergine”, il Consumatore esigente,
le Associazioni Micro-Territoriali, invece dovranno allertarsi e
denunciare pubblicamente operazioni promozionali fasulle, guide
forvianti e pretendere che si percorra l’unica via utile alla
sopravvivenza della Produzione Oleicola Italiana: quella della
qualità.Chi fa arrogantemente profitto con oli esteri deodorati,
rettificati ed imbellettati con rossetto per prostitute, non serve all’Italia.
Gino Celletti
Gino Celletti
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