Ora che il SIAN e’ per tutti, tutelera’
finalmente o “affossera’ definitivamente l’Olio Italiano?
Il registro SIAN (Sistema
Informativo Agricolo Nazionale) esiste gia’ da 2 anni ma solo per i frantoi, i commercianti di
olio sfuso e i confezionatori,
adesso invece si allarga a tutte le altre pedine dello scacchiere “olio da
olive italiane”
I nuovi aggiunti, obbligati al rispetto del
SIAN, sono: raffinerie, contoterzisti, sansifici, commercianti di
olive, di sansa di olive e agli olivicoltori
Mi verrebbe da dire subito
che aver inserito anche gli olivicoltori insieme alle raffinerie e ai sansifici la dice
lunga sulla sensibilita’ e competenza del legislatore.
Ma via come si fa a non capire
che per mestiere i primi allevano olive mentre i secondi usano l’esano?
Il disgusto con un forte senso
di nausea mi stanno per sopraffare e allora per il momento lascio stare le
spiegazioni sulle differenza che passano tra gli uni e gli altri, anche perche' penso che anche i bambini
delle elementari siano capaci di capirlo e non solo funzionari ministeriali altolocati
e altopagati.
Prima di andare a capire se questo
allargamento del SIAN aumentera’ la tutela del vero olio italiano, come mi si chiede,
permettetemi di fare un flash-back sul perche’ queste nuove categorie non fossero
state inserite prima al rispetto del SIAN
Se dovesse spiegarlo Grillo
verrebbe fuori l’apoteosi, ma vien fuori un gran pasticcio anche se lo spiego
io.
Il SIAN e’ in pratica il
registro di tutti i movimenti di una partita d’olio nostrano e sottolineo
nostrano, alla faccia di quello che le barzellette del New York Times fanno
apparire, e cioe’ annota:
-
da quale regione italiana
provengono le olive
-
da quali olive italiane proviene
l’olio
-
chi e’ il padrone italiano delle
olive
-
chi le frange
-
quando lo ha fatto
-
chi imbottiglia l’olio
-
quando lo ha imbottigliato
-
a chi lo vende
-
quando glielo ha venduto
-
se glielo rendono in dietro (tutto
o in parte)
-
quando lo hanno reso
-
quanto ne hanno reso
-
ecc.
insomma da questo registro si
sa tutto dell’impresa agricola italiana e di conseguenza si sa tutto dei suoi affari.
L’accesso al SIAN e’
possibile a molti Enti (vedi sotto l’elenco), che come tali possono, senza limiti
e senza controllo, non solo sapere tutto di quell’azienda italiana, ma possono anche trasferire le informazioni in
esso contenute a chiunque, e Dio solo sa se in modo lecito o meno, dopo tutto
chi glielo impedirebbe?
Certo e’ che i produttori di
qualita’, quelli che hanno sempre puntato a produrre bene, da olive solo italiane,
che hanno solcato per primi il mondo, che hanno per primi costruito il mercato
estero, si sono opposti a questo
registro dalle maglie cosi larghe, perche' evidentemente poteva e metteva in pericolo il loro
commercio, non protetto affatto dallo spionaggio nazionale ed internazionale.
E’ chiaro che all’esordio questo
registro, con tutti i rischi e pericoli sopra detti, non sia stato ben visto e
non lo e’ stato soprattutto dai piu’ potenti e che di conseguenza ne avevano
procrastinato l’applicazione alle loro imprese multinazionali.
Lascio pensare a ciascuno di
noi se poi queste norme non siano state addirittura commissionate ad arte in
questo modo, io mi limito a ricordare che Andreotti, grande esperto di affari
di stato e di chiesa, soleva dire che “ a pensar male si fa peccato ma spesso
ci si indovina”.
Al Sian possono accedere liberamente:
- l’Ispettorato
Repressione Frodi
- il
Corpo Forestale
- i
NAS
- i
funzionari del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF)
- i presidenti
/ funzionari delle Regioni
a
ma anche, e da qui il forte disappunto dei privati, al SIAN possono accedere
anche Enti Privati come:
- i
presidenti / funzionari dei Consorzi Agrari
- i
presidenti / funzionari delle DOP
- i
presidenti / funzionari delle IGP
- i
presidenti / funzionari dei Parchi Tecnologici
- i
presidenti / funzionari di enti politici privati di tutela varia, via via nominati
alla bisogna
insomma chiunque abbia serie
intenzioni per indagare e “qualche amico tra gli amici”.
Al momento, sentendo i
produttori esasperati dal dover sottostare a questa incombenza, che ha anche aggravato i costi aziendali con una persona in piu’ da dedicare alla gestione del SIAN, il risultato dell’attivazione
del registro SIAN e’ stato solo quello di dare lavoro ai carrozzoni ministeriali
e regionali. Nient’altro, senza nessun vantaggio per i produttori seri.
E allora tornando al titolo, quale
potra’ essere la risposta ?
Se vivessimo in un paese “etico”
dove le norme una volta promulgate si applicano e si rispettano, da tutti, in teoria mi verrebbe da dire di si ma, allora
si dovrebbe eliminare
tutto il CE
182/09 REGOLAMENTO (CE) N. 182/2009 DELLA COMMISSIONE EUROPEA del
6 marzo 2009 che modifica il regolamento (CE) n. 1019/2002 relativo alle norme
di commercializzazione dell'olio di oliva
o cambiarlo profondamente almeno al punto 5 (testo rosso)relativo all’articolo 6
che dice:
5)
l'articolo 6 è modificato come segue:
a)
al paragrafo 1 è aggiunto il seguente terzo comma:
«Gli Stati membri possono vietare la produzione, sul loro
«Gli Stati membri possono vietare la produzione, sul loro
territorio,
delle miscele di oli di oliva e di altri oli vegetali
di cui al
primo comma per il consumo interno. Tuttavia
essi non possono vietare la commercializzazione, sul loro
territorio, delle suddette miscele di oli provenienti da altri
paesi, né vietare la produzione, sul loro territorio, di dette
miscele ai fini della commercializzazione in un altro Stato
membro o dell'esportazione.»
Qui ci dovrebbe essere scritto esattamente il
contrario, se no i fessi restano sempre gli stessi e lo restano per legge
ed il New York Times continuera’ a farci fare la parte dei buffoni nelle sue “incontestabili”
vignette.
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